Il Periodo definito “Eclettico” fu una tendenza estetica che si verificò in Europa e negli Stati Uniti a partire dal 1830 e si estese fino alla fine del secolo in questione, manifestando un revival storico ispirato a diversi stili del passato, dal neo-gotico, al neo-barocco, al neoclassico.
A partire da questo revival, ebanisti, architetti, ceramisti, orefici, svilupparono la propria inventiva e la propria fantasia generando nuove interpretazioni personalizzate dei tipici mobili appartenuti al passato. Virtuosismo ed eleganza furono le parole d’ordine di questa nuova corrente.
Nonostante la produzione interessante di questo periodo è bene ricordare come l’industrializzazione spingesse verso una realizzazione in serie di molti prodotti, un processo di imitazione del lavoro artigianale realizzato con appositi macchinari, con criteri di basso costo e minor qualità tecnico-estetica; nonostante ciò non mancarono pezzi dotati di bellezza e prestigio.
La madreperla, il bambù, i grandi intagli tridimensionali, le modanature, le cornici, i motivi ornamentali come foglie d’acanto, artigli, teste di leone, ghirlande divennero elementi alla moda, spesso ricercati.
Il mobilio presentò gambe con tornitura a rocchetto, tortiglione o balaustro. I tessuti tipicamente usati per la decorazione furono il velluto, il raso e la seta in
tonalità scure. L’amore per il diverso, favorito dalle campagne coloniali, spinse alla ripresa di elementi egizi, greci, orientali che potevano essere inseriti nell’arredamento assieme ad altri riferimenti dal sapore esotico, dovuti alle contaminazioni culturali che il periodo storico favoriva.
Un’ attenzione particolare fu rivolta alla tappezzeria: il tappezziere fece la comparsa sulla scena in modo massiccio rispetto al passato, non solo occupandosi dell’imbottitura del mobilio, ma anche della drappeggiatura dei tendaggi e della disposizione pittoresca degli oggetti, che acquistavano così maggior valore e visibilità.
L’eclettismo diede libero sfogo all’impulso di arredare le stanze dell’abitazione in modo diverso l’una dall’altra, ricorrendo a stili differenti, rifiutando il concetto di “ bello in assoluto”, senza cadere nelle restrizioni delle regole rigide e codificate, che avrebbero finito per imbrigliare l’estro di artigiani, artisti e abili industriali.
In Italia questa tendenza eclettica fu promotrice di uno stile nazionale capace di portare al superamento dei regionalismi e in grado di affermare un gusto comune per il
monumentale, richiamando alcuni aspetti dell’antica Roma o del periodo rinascimentale, entrambi tipicamente italiani. Una ricerca dunque d’identità nazionale, che a partire dallo spirito del Risorgimento, raggiungesse anche le case e gli arredi degli “italiani”.
Lo stile Umbertino fece parte del periodo eclettico italiano e diede vita ad atmosfere tuttora ricercate.