Dopo il Congresso di Vienna (1814-1815), in Francia, il trono tornò al legittimo rappresentante della monarchia, istituzione in parte annientata con la Rivoluzione; questo sovrano fu Carlo X, fratello di Luigi XVI.
L’epoca in questione fa parte del periodo che venne definito “Restaurazione Francese” e si estese dal 1824 al 1830, anni in cui Carlo X regnò come sovrano. Già con l’incoronazione di questo sovrano, celebrata nel maggio del 1825, si affermò una nuova tendenza stilistica, il ritorno a certi aspetti del medioevo e ad addobbi goticheggianti che ben presto si diffuse contagiando ogni tipo di arredo. Si assistette così al ritorno di pinnacoli, volte con archi acuti, motivi decorativi come rosoni, spirali, e ornamenti ispirati al misticismo dei secoli bui.
In questo periodo il desiderio di dimenticare la parentesi del bonapartismo, portò ad una svolta decisiva nel tipo di arredamento; vennero infatti abbandonate molte caratteristiche del gusto precedente. Nella scelta dei legni per il mobilio, si preferirono quelli chiari come l’acero, il frassino, il tasso, il limone e il platano, che spodestarono il più cupo mogano.
Si preferì nuovamente l’intarsio, al posto delle forniture metalliche bronzee tanto care a Napoleone; realizzato sovente da intarsi in legni scuri su fondo chiaro.
Le decorazioni preferite da Carlo X si presentarono più leggiadre e delicate rispetto agli ornamenti dello stile Impero, con una tendenza ad addolcire e ingentilire le forme. La comodità divenne aspetto essenziale cui guardare, mentre venne messa da parte la grandiosità tipica degli arredi Impero.
I motivi decorativi legati all’esperienza bellica e militare lasciarono il posto a viticci, foglie, palmette, ghirlande, rosoni, cornucopie e cigni.
La singolarità dei mobili epoca Carlo X fu sicuramente marcata, definita dalla ricerca di forme più aggraziate e rotondeggianti, dalla scelta di colori chiari e luminosi, che rompevano con la tendenza precedente. Il successo di questo mobilio fu decretato sopratutto dalla borghesia, vera classe leader, assetata di novità in ogni campo, che aderì con entusiasmo alle nuove tendenze stilistiche.
In questo periodo anche la tipologia dei pezzi di mobilio fu assai più varia e ricca; secrètaires, commodes, buffets conservarono le tradizionali linee rettangolari ma diventarono più eleganti e leggiadre, grazie alle decorazioni che assunsero proporzioni più aggraziate.
La commode detta “ a l’anglaise”, fu il principale mobile in molte abitazioni, caratterizzato da una marea di cassetti e tavolini che si trasformavano all’occorrenza in “bureaux”, “travailleuses”, “nècessaires” e che spesso comprendevano anche una ribalta con specchio. Spiccò una nuova tipologia di comò con la fascia della cintura interamente ebanizzata, chiamati usualmente “in lutto della morte di Napoleone I”.
Nelle sedute si diffuse lo schienale a gondola, mentre i braccioli presentarono voluta doppia, o a collo di cigno. Nella scelta dei letti la tipologia “à méridienne” fu di gran moda,così come il letto“en bateau” con le testiere sagomate a tulipano, che conobbe una fioritura senza eguali. Vasta fu la gamma di tavolini multiuso: i travailleuses, i écrans-pupitres, i vide-poches, i nécessaires, scelti per questione di funzionalità e comodità.
In Italia questo stile seppur non ebbe grandi esiti, fu comunque fonte di ispirazione per architetti come Pelagio Pelagi; fu solo in Toscana, nella lucchesia, e nel ferrarese che lo stile Carlo X conobbe una stagione di assoluta supremazia.