A cavallo tra lo stile Direttorio e il successivo stile Impero, si trovò lo stile Consolare, che si estese dal 1799, anno della proclamazione a primo console di Napoleone, al 1804.
Anche questo stile, come il Direttorio e lo stile Impero, appartenne al neo-classicismo, poiché volse la sua attenzione al recupero di forme e linee che guardavano alla classicità d’altri tempi.
Si trattò di uno stile di transizione, che non durò molto e riprese il tipo di arredo già presente nell’epoca precedente, con accentuato amore per le tinte scure e il legno di mogano che divenne una vera e propria moda. Le guerre videro trionfare ovunque il tricolore del Bonaparte, contagiando in modo massiccio il modo di concepire gli arredamenti, improntati alla linearità, ai motivi militareschi, al richiamo romano-imperiale e a un rinnovato interesse per gli elementi etnici. Una peculiarità dell’epoca consolare fu il comodino a colonna, posto ai lati del letto, che ricordava la forma dei tamburi militari che accompagnavano le marce dell’invincibile armata.
Sempre per quanto riguarda la camera da letto, un’innovazione fu eseguita a carico dell’ armadio nel quale venne incorporata la specchiera, applicata nell’anta centrale. La psiche fu un tipo d’arredo che vide la sua diffusione durante il Direttorio e l’epoca Consolare, si trattò di una grande specchiera a bilico che poggiava su un sostegno. Protagonista indiscussa fu la decorazione bronzea dorata, che prese moltissimo campo in epoca consolare, andando ad impreziosire rifiniture e superfici.
Motivi decorativi maggiormente utilizzati furono: divinità greche, romane ed etrusche, ma anche egiziane, le stelle, i fregi e i simboli militari.
In Italia questo stile non ebbe un seguito importante, diciamo che, nato in Francia, ebbe in Italia soltanto dei riflessi e per altro non seguì la moda del mogano poichè si continuò a creare mobilio con il prezioso massello di noce.
Il mobilio risalente a quest’epoca non è facilmente reperibile nei nostri mercatini dell’antiquariato, proprio perchè in Italia non fu uno stile netto ma sfumato e caratterizzato da caratteri tipicamente italiani che poco avevano a che fare con il tipico stile consolare francese.