Lo stile neoclassico si estese dal 1755 al 1795 circa, e fu caratterizzato da un recupero delle linee classiche, ispirate allo stile greco-romano; questo stile partì da Roma per poi diffondersi in altri paesi. Fu sopratutto l’archeologia, con la scoperta di antiche ville romane e dei loro arredi, in siti come Pompei ed Ercolano, dopo il 1738, a incentivare il ritorno verso il mondo classico.
Lo stile neoclassico, sicuramente più sobrio e pratico, guardò alla semplicità delle linee, e volle prendere le distanze dalla maestosità e dalla ricchezza che avevano caratterizzato i periodi precedenti; i concetti principali a cui fece riferimento furono quello di “purezza” e quello di “perfezione”.
Le forme, seppur più semplici, non diventarono sgraziate, ma restarono piacevoli e rotondeggianti, ricche di intarsi (seppur in misura minore rispetto al passato) e decorazioni, sopratutto dipinte piuttosto che in rilievo.
I mobili venivano realizzati principalmente con legni esotici o satinati, con legno d’ebano mogano, noce e faggio. Di uso comune fu il piano marmoreo, con larga preferenza per il bianco di Carrara.
In quest’epoca la commode divenne il principale tipo di mobile, caratterizzata da un piano di appoggio con ante o cassetti sottostanti.
Molto successo ebbero i comò e i cassettoni con zampe a spillo e anche il tavolo console continuò ad avere spazio seppur con linee più semplici, realizzato con lastre in marmo e gambe dritte.
Particolare attenzione ricevette la scrivania a vista, chiamata bureau-plat, provvista di vani segreti e piani di fuoriuscita, dove porvi candelabri o oggetti di varia natura. Le sedie, le poltrone e i divani furono impiegati in numero elevato per allietare gli ambienti destinati agli incontri mondani e letterari.
Le tipiche decorazioni si ispirarono alla mitologia greca e agli elementi naturali; si trovano non di rado, su pezzi risalenti a quest’epoca ghirlande, foglie d’acanto, margherite, rosette, cornucopie, vasi, anfore e nodi.
Caratteristico di un’interior design neoclassico furono inoltre i busti e le statue, nonché l’uso di colonne, disegni raffiguranti corone di alloro e greche in marmo. Candelabri, dipinti e specchiere diventarono elementi ineliminabili dell’arredamento, spesso di grandi dimensioni e dipinti in
oro.
I colori maggiormente usati furono quelli tenui e morbidi, in contrasto con le tendenze precedenti, le sfumature crema, rosa tenue, senape, verde pallido e ocra furono più popolari di altre, per rifinire e accentuare venivano usati colori più audaci come rosso pompeiano, nero, oro e terracotta. I tendaggi e i tessuti usati per coprire poltrone e letti, o decorare con drappeggi furono la seta, il broccato, il cotone e la lana che conferirono agli
ambienti un tocco di lusso.
E’ indubbio che la sobrietà diventò tratto distintivo di questo stile, assieme all’equilibrio e alla simmetria, uno stile che andò differenziandosi da quelli precedenti sia per le forme che per le tinte.
Per quanto riguarda il neoclassicismo italiano ritengo opportuno menzionare un grande ebanista di quel tempo, Giuseppe Maggiolini, che realizzò mobili con pure linee geometriche, decorati ad intarsio, con grande maestria, tra cui comodini, stipi, cofanetti e scrigni segreti.